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L’acqua pulita è fondamentale per la natura, la salute e il benessere delle persone. Si tratta inoltre di una risorsa importante per molti settori economici. A causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse e dei cambiamenti climatici, molte aree in Europa soffrono sempre più di carenza idrica. Al contempo, l’inquinamento esercita un’ulteriore pressione su questa risorsa finita.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) e l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) hanno recentemente pubblicato la Relazione sull’Impatto Ambientale del Trasporto Marittimo Europeo (EMTER), una valutazione congiunta sugli impatti ambientali del trasporto marittimo in Europa. Abbiamo intervistato Stéphane Isoard, capogruppo dell’unita’ dedicata ai temi dell’acqua e dell’ambiente marino dell’AEA, che ha coordinato il team che si è occupato della relazione.
L’acqua copre oltre il 70 % della superficie terrestre ed è essenziale per tutte le forme di vita del nostro pianeta. Di tutta l’acqua della superficie terrestre, il 96,5 % è contenuto negli oceani sotto forma di acqua salata, mentre il restante 3,5 % è costituito da acqua dolce (laghi, fiumi, falde acquifere e ghiaccio). Per il benessere delle persone e della natura è indispensabile una buona gestione di questa risorsa limitata e preziosa.
L’acqua è in costante movimento e facilita anche lo spostamento di navi, di pesci e di tutti gli altri animali e piante che vi vivono. La salute di fiumi, laghi e oceani deve tener conto degli spostamenti dell’acqua attraverso i confini geopolitici. Ciò considerato, la cooperazione regionale e internazionale è profondamente radicata nelle politiche dell’Unione europea in materia di acqua sin dagli anni ’70.
Malta è uno dei primi 10 paesi al mondo soggetti a carenza idrica. Cosa si può fare quando la natura fornisce solo la metà dell’acqua di cui la popolazione ha bisogno? Malta “produce” acqua pulita e cerca di assicurarsi che non ne venga sprecata neanche una goccia. Abbiamo parlato con Manuel Sapiano, dell’Agenzia per l’energia e l’acqua di Malta, di nuove tecnologie, di acqua per le famiglie e l’agricoltura e delle incontaminate acque di balneazione che circondano l’isola.
Spesso diamo per scontato un approvvigionamento affidabile di acqua pulita: apriamo il rubinetto ed esce acqua pulita, la usiamo e l’acqua “sporca” finisce nello scarico. Per gran parte degli europei, l’acqua che usiamo in casa è potabile e disponibile 24 ore al giorno. Il poco tempo che passa tra il rubinetto e lo scarico costituisce solo una piccola parte del suo percorso complessivo. La gestione dell’acqua in una città non si limita ai sistemi idrici pubblici. I cambiamenti climatici, l’espansione urbana incontrollata e le alterazioni dei bacini fluviali possono condurre a inondazioni più frequenti e dannose nelle città, ponendo le autorità dinanzi a una sfida sempre più grande.
Natura e acqua vanno di pari passo: questo è il concetto alla base del programma “Room for the River” dei Paesi Bassi. Un approccio di ritorno alle origini che serve ora come modello globale in termini di gestione delle risorse idriche e di protezione contro i crescenti rischi di inondazione legati ai cambiamenti climatici. Secondo Willem Jan Goossen, del ministero delle Infrastrutture e della gestione delle risorse idriche dei Paesi Bassi, le più recenti alluvioni estreme, nel 1993 e nel 1995, sono state il campanello d’allarme. Gli abbiamo domandato cosa rappresenti il programma in termini di protezione sostenibile dalle inondazioni.
I cambiamenti climatici stanno esacerbando la pressione sui corpi idrici. Dalle inondazioni e dalla siccità all’acidificazione degli oceani e all’innalzamento del livello dei mari, si prevede che gli impatti dei cambiamenti climatici sull’acqua si intensificheranno nei prossimi anni. Questi cambiamenti stanno sollecitando iniziative in tutta Europa: città e regioni si stanno già adattando, grazie all’adozione di soluzioni più sostenibili e basate sulla natura, intese a ridurre l’impatto delle inondazioni, e di usi dell’acqua più intelligenti e sostenibili, al fine di permettere la convivenza con la siccità.
La plastica prodotta in massa è stata introdotta intorno alla metà del secolo scorso come materiale miracoloso: leggero, plasmabile, duraturo e resistente. Da allora, la produzione di plastica è aumentata rapidamente, portando molti benefici alla società. Ora, circa 70 anni dopo, la produzione annua di materie plastiche supera i 300 milioni di tonnellate e abbiamo iniziato a capire la vera eredità di questi prodotti: non “scompaiono” mai completamente dall’ambiente.
La vita nei corpi d’acqua dolce e nei mari d’Europa è in difficoltà. Lo stato scadente degli ecosistemi ha un impatto diretto su molti animali e piante acquatici e influisce su altre specie e sugli esseri umani che dipendono dall’acqua pulita. Lo stato dei mari europei è pietoso, principalmente a causa della pesca eccessiva e dei cambiamenti climatici, mentre i corpi d’acqua dolce soffrono per l’eccesso di sostanze nutrienti e l’alterazione degli habitat. Infine, l’inquinamento da sostanze chimiche ha un impatto negativo sull’ambiente sia di acqua dolce sia marino.
Gli europei utilizzano miliardi di metri cubi di acqua ogni anno non solo per il consumo umano, ma anche per agricoltura, produzione industriale, riscaldamento e raffreddamento, turismo e altri settori dei servizi. Con migliaia di laghi di acqua dolce, fiumi e sorgenti idriche sotterranee disponibili, l’approvvigionamento di acqua in Europa può sembrare illimitato. Tuttavia, la crescita della popolazione, l’urbanizzazione, l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici, come le persistenti siccità, stanno mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico in Europa e la sua qualità.
Oltre il 70 % della superficie terrestre è coperto da acqua. Proprio nell’acqua ha avuto inizio la vita sulla Terra: non sorprende quindi che tutti gli esseri viventi del pianeta azzurro ne abbiano bisogno. L’acqua è infatti molte cose: è una necessità vitale, una dimora, una risorsa locale e globale, una via di trasporto e un regolatore del clima. Inoltre, negli ultimi due secoli, è diventata il capolinea di molte sostanze inquinanti rilasciate in natura e, come da recenti scoperte, cela fondali ricchi di minerali da sfruttare. Per continuare a trarre vantaggio da acqua pulita nonché da oceani e fiumi salubri, dobbiamo cambiare radicalmente il modo in cui usiamo e trattiamo l’acqua.
Ancora associato comunemente ai termometri, il mercurio è noto presso la maggior parte delle persone come sostanza tossica. A causa di tale tossicità, è in fase di eliminazione dai prodotti fabbricati in Europa, ma ce n’è ancora molto in circolazione nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli ecosistemi. Il mercurio rappresenta ancora un problema? Che cosa si sta facendo in proposito? Abbiamo intervistato Ian Marnane, esperto dell’AEA in materia di utilizzo delle risorse e di industria sostenibili.
La vita marina, il clima globale, la nostra economia e il nostro benessere dipendono tutti dalla salute dei mari. Malgrado alcuni miglioramenti, dalle nostre valutazioni emerge che il modo in cui utilizziamo attualmente i mari europei rimane insostenibile e che i cambiamenti climatici e la competizione per le risorse naturali comportano ulteriori pressioni sull’ambiente marino. Le politiche e le misure europee potrebbero favorire altri miglioramenti se venissero attuate attraverso una “gestione ecosistemica” e sostenute da un quadro globale di governance degli oceani.
Con la crescita demografica, l'urbanizzazione e lo sviluppo economico, la domanda d'acqua dolce nelle aree urbane è in aumento in tutta Europa. Allo stesso tempo, il cambiamento climatico e l'inquinamento incidono sulla disponibilità d'acqua per gli abitanti delle aree urbane. Ecco come le città europee possono continuare a fornire acqua dolce pulita ai propri residenti.
Abbiamo bisogno di prodotti alimentari e di acqua dolce pulita per produrli. A causa della crescente domanda da parte delle attività umane da un lato e del cambiamento climatico dall'altro, molte regioni, specialmente nel sud del mondo, hanno difficoltà a reperire acqua dolce in quantità sufficiente a soddisfare le proprie necessità. Come possiamo continuare a coltivare prodotti alimentari senza acuire la sete di acqua pulita dell’ambiente? Un uso più efficiente delle risorse idriche in agricoltura sarebbe senza dubbio di aiuto.
L'agricoltura costituisce un peso crescente per le risorse idriche europee, che rischia di provocare carenze d'acqua e danni agli ecosistemi. Per realizzare l'obiettivo di un uso sostenibile dell'acqua, occorre dare agli agricoltori i giusti incentivi sui prezzi, nonché orientamenti e assistenza.
“Ci chiudono l’acqua una o due volte al mese, talvolta anche più spesso” racconta Barış Tekin dal suo appartamento a Beşiktaş, un quartiere storico di Istanbul, dove vive insieme a sua moglie e sua figlia. “A casa teniamo circa 50 litri di acqua in bottiglia per lavare e pulire, non si sa mai. Se ci tolgono l’acqua per molto tempo, andiamo da mio padre o dai parenti di mia moglie” spiega Barış, un professore di economia all’Università di Marmara.
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