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Secondo l’ultima valutazione della AEA in «Tendenze e proiezioni», fatta eccezione per il calo causato dalla pandemia di COVID-19, l’Europa ha ottenuto riduzioni costanti delle emissioni grazie a politiche climatiche efficaci.
Tuttavia, raggiungere gli obiettivi previsti per il 2030 e il 2050 richiederà azioni ancora più ambiziose da parte degli Stati membri dell’UE. Quale parte del Green Deal europeo, la normativa europea sul clima fissa un nuovo obiettivo di riduzione netta di almeno il 55 % entro il 2030 e l’impegno ad attuare la neutralità climatica.Questo indica la necessità di dover compensare le eventuali emissioni residue con la rimozione di una quantità equivalente di biossido di carbonio, entro il 2050. Inoltre, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha evidenziato la necessità di abbandonare i combustibili fossili e passare a fonti rinnovabili e interne, che possano garantire la sicurezza energetica.
Il piano REPowerEU imposta una serie di misure atte a ridurre rapidamente la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi, accelerando la transizione verso un energia pulita. Quale parte del piano, la Commissione europea propone di innalzare l’obiettivo per le fonti rinnovabili al 45 % entro il 2030 e incrementare il risparmio energetico dal 9 al 13 % rispetto allo scenario di riferimento dell’UE del 2020.
Secondo le ultime stime dell’AEA le emissioni nette di gas serra dell’UE, che tengono conto del carbonio assorbito, per esempio, dalle foreste, sono risultate più basse del 28 % circa nel 2021 rispetto al 1990. Si rendono quindi necessarie riduzioni delle emissioni più rapide e consistenti affinché l’UE possa raggiungere l’obiettivo del 55 % entro il 2030.
Inoltre, l’analisi «Tendenze e proiezioni» dell’AEA dimostra che l’Europa deve continuare a investire nell’elettricità da risorse rinnovabili e che tali risorse devono costituire una quota molto più ampia dell’energia utilizzata per il riscaldamento, il raffreddamento e i trasporti. Allo stesso tempo, è importante evitare l’uso del carbone o della lignite per sostituire il gas nel settore energetico.
Forse la maggiore urgenza è rappresentata da una più rapida riduzione del consumo energetico. Raggiungere l’obiettivo dell’efficienza energetica previsto per il 2030 nell’UE richiederà tagli molto più rapidi rispetto a quelli attuati tra il 2005 e il 2020. L’espansione del teleriscaldamento e del teleraffreddamento, l’installazione di pompe di calore e il miglioramento dell’isolamento degli edifici possono sostenere il raggiungimento degli obiettivi previsti, ma è necessario compiere sforzi in tutti i settori economici, oltre a modificare l’uso privato dell’energia da parte dei cittadini, ad esempio abbassando i termostati durante l’inverno e usando meno aria condizionata durante l’estate.
Secondo gli ultimi dati esaustivi a disposizione, che risalgono al 2020, l’energia complessivamente disponibile nell’UE proviene principalmente da cinque fonti diverse: prodotti petroliferi, incluso il petrolio greggio (circa 35 %); gas naturale (24 %); energia rinnovabile (17 %); energia nucleare (13 %) e combustibili fossili solidi, come il carbone (12 %).
Tuttavia, vi sono differenze significative tra gli Stati membri dell’UE. Per esempio, i prodotti petroliferi rappresentavano oltre l’85 % dell’energia complessivamente disponibile a Cipro e Malta nel 2020. Il gas naturale costituiva il 40 % dell’energia complessivamente disponibile in Italia, l’energia nucleare corrispondeva a una quota del 41 % in Francia e le rinnovabili rappresentavano circa la metà dell’energia complessiva in Svezia.
Il mix energetico di un paese è costituito da diversi fattori, inclusa la disponibilità di risorse nazionali, come le foreste e altre biomasse, i fiumi o un buon potenziale per energia eolica o solare. Le scelte del passato ancorano i paesi a determinate tecnologie per molti decenni e la connettività a grandi reti energetiche, oltre alle relazioni con i paesi confinanti, influiscono sulle opzioni disponibili per le esportazioni e le importazioni.
Per saperne di più: Briefing dell'AEA sulla cooperazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili.
Nel 2020 il 42 % circa dell’energia complessivamente disponibile e consumata nell’UE era anche prodotta in Unione europea. Il resto, circa il 60 %, era importato. La Russia è rimasta per lungo tempo l’unico grande fornitore delle importazioni energetiche nell’UE. Nel 2020 la Russia forniva il 29 % di petrolio greggio, il 43 % di gas naturale e il 54 % di combustibili fossili solidi, soprattutto carbone, utilizzati nell’Unione europea. Inoltre, alcuni Stati membri dell’UE sono stati più dipendenti di altri dall’energia russa, il che li ha resi più vulnerabili alle carenze energetiche e ai rialzi dei prezzi.
Fonte: Eurostat (https://ec.europa.eu/eurostat/cache/infographs/energy/bloc-2a.html).
Il Green Deal europeo è stato annunciato nel 2019 per spianare la strada verso la sostenibilità attraverso una transizione socialmente giusta. L’importanza di quell’obiettivo basilare è stata ulteriormente rafforzata dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina.
Le valutazioni dell’AEA hanno costantemente dimostrato che i sistemi europei di produzione e consumo devono adeguarsi rapidamente a criteri di sostenibilità. All’interno del sistema energetico, ciò significa sia ridurre il consumo di energia sia aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili, tagliando l’uso dei combustibili fossili.
Anche il passaggio a un’economia più circolare, riducendo e ottimizzando l’uso dei materiali, andrebbe a sostegno degli obiettivi climatici ed energetici europei. Prolungare i tempi di utilizzo di prodotti e materiali o usare più materiali riciclati potrebbe garantire vantaggi significativi in termini di sostenibilità.
Il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe un taglio delle emissioni di gas a effetto serra in Europa e spianerebbe la strada all’attuazione della neutralità climatica entro il 2050. I vantaggi del risparmio energetico sono chiari e immediati, non da ultimo per le finanze delle famiglie. Il passaggio all’energia rinnovabile per la produzione di elettricità offre molteplici vantaggi, come aria, acqua e terreni più puliti, oltre alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Fonte: EEA greenhouse gas emissions data viewer (https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/data-viewers/greenhouse-gases-viewer).
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