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Gli investimenti necessari per finanziare la transizione dell’economia dell’UE verso la neutralità climatica, la resilienza climatica, l’efficienza nell’impiego delle risorse e un sistema equo sono molto superiori alle capacità dei governi e dei contribuenti. Ecco perché l’UE è intervenuta con una politica di finanza sostenibile, che risulterà fondamentale per mobilizzare, aumentare progressivamente e canalizzare gli investimenti privati verso tecnologie e attività più sostenibili e finanziare la crescita economica in modo sostenibile nel lungo termine.
La finanza sostenibile ha un ruolo chiave nel raggiungeregli obiettivi politici previsti dal Green Deal europeo, e nell’assolvere agli impegni internazionali dell’UE in materia di clima e sostenibilità.
Nel quadro della finanza sostenibile, decidiamo in merito agli investimenti considerando gli aspetti ambientali, sociali e di governance. Dal punto di vista ambientale si tratta di valutare se gli investimenti possano preservare la biodiversità, prevenire l’inquinamento, potenziare l’economia circolare o favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento. Altre considerazioni riguardano le questioni legate ai diritti umani, i rapporti di lavoro e gli investimenti nelle comunità.
Quindi la politica si prefigge di incoraggiare e facilitare gli investimenti che contribuiscano in misura sostanziale a finalità ambientali e promuovano più ampi obiettivi di sostenibilità. La politica della finanza sostenibile è necessaria sia per rendere più sostenibile il settore finanziario sia per incrementare il finanziamento della transizione economica verso la sostenibilità.
L’UE ha dedicato notevoli sforzi allo sviluppo di uno scenario idoneo alla politica della finanza sostenibile, incluse azioni politiche nel settore giuridico e in altri campi, a partire dal piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile del 2018 e dalla strategia per la finanza sostenibile del 2021nel quadro del Green Deal europeo.
Le normative fondamentali, come il regolamento sulla tassonomia, il regolamento in merito all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari e il regolamento sugli indici di riferimento UE per il clima, sono state attivate in quanto parte del piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile.
Il pacchetto di politiche dell’UE in materia di finanza sostenibile ha una notevole utilità: di fatto, sta svolgendo un ruolo di apripista sotto molti aspetti. L’UE mira a un approccio di ampio respiro verso la finanza sostenibile, che affronta punti d’intervento fondamentali e può modificare sostanzialmente il modo in cui il sistema finanziario supporta la sostenibilità. Norme e regolamenti sono incentrati su una gamma di attori, prodotti e strumenti finanziari diversi.
Uno degli elementi comuni riguarda la migliore divulgazione delle prestazioni delle imprese finanziarie e non e dei prodotti finanziari in base al grado di sostenibilità ambientale, esposizione ai rischi di sostenibilità, ecc. In altre parole, si fa leva sulla trasparenza come motore del cambiamento, in modo che ognuno possa capire quali investimenti siano sostenibili, contribuendo a ridurre il rischio di greenwashing.
L’AEA ha contribuito all’elaborazione della politica dell’UE in materia di finanza sostenibile partecipando attivamente e contribuendo al lavoro di una serie di gruppi di esperti, che assistono le attività della Commissione europea relative al piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile e i relativi componenti, come la tassonomia dell’UE. L’AEA è un membro permanente della piattaforma sulla finanza sostenibile, costituita nel quadro del regolamento dell’UE in materia di tassonomia con la funzione di consulenza per la Commissione. Inoltre, fornisce consulenza su tematiche specifiche correlate al regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari.
L’AEA è stata impegnata nel gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile 2016-2018, che ha fornito un contributo decisivo al piano d’azione del 2018, oltre che nello sviluppo della tassonomia dell’UE per le attività sostenibili, partecipando al gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile (tra il 2018 e il 2020). Dal 2020 è anche membro permanente della piattaforma sulla finanza sostenibile.
L’AEA continuerà a contribuire attivamente gli sviluppi della politica volta a reindirizzare i flussi di capitale verso attività sostenibili sostenendo una serie di processi politici dell’UE, incluse le norme di informativa previste dalla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità.
La tassonomia definisce le condizioni in base alle quali un’attività economica può essere ritenuta sostenibile dal punto di vista ambientale. Definisce i criteri tecnici riguardanti i livelli delle prestazioni ambientali e le salvaguardie sociali minime per una serie di attività, che è necessario soddisfare affinché le attività stesse siano legalmente classificate come sostenibili dal punto di vista ambientale.
La tassonomia riguarda innanzitutto la divulgazione delle informazioni, in quanto le società che aderiscono alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità dell’UE devono comunicare in che modo lo svolgimento delle proprie attività economiche soddisfi i criteri tassonomici e quale percentuale di tali attività possa essere ritenuta sostenibile dal punto di vista ambientale. I requisiti informativi si applicano anche agli investimenti futuri di tali società.
Per esempio, gli istituti bancari sono tenuti a comunicare il coefficiente di attivi verdi, che indica la percentuale di risorse investite in attività economiche allineate alla tassonomia rispetto alle risorse complessive. La tassonomia riguarda anche la divulgazione di informazioni su prodotti finanziari e favorisce lo sviluppo di nuovi prodotti finanziari con caratteristiche di sostenibilità.
Uno degli obiettivi fondamentali della finanza sostenibile è contribuire a riorientare i flussi di capitale verso attività economiche più sostenibili; il monitoraggio dei flussi in questione acquisirà un’importanza sempre maggiore quale indicatore dell’effettiva transizione del sistema verso una maggiore sostenibilità.
In base alla strategia per la finanza sostenibile del 2021, la Commissione europea svilupperà un robusto quadro di monitoraggio in sintonia con la piattaforma sulla finanza sostenibile e la regolamentazione finanziaria dell’UE. L’inizio dei lavori è previsto per il 2023.
L’UE è la capofila a livello internazionale per la costituzione di un quadro politico esaustivo di finanza sostenibile. In tal senso, l’Unione europea influenza anche altri attori, data la natura internazionale dei mercati finanziari. Inoltre, si sta attuando un’intensa collaborazione con giurisdizioni non UE, per esempio sotto l’egida del G20 e della piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.
Un sistema composto al 100 % da finanza sostenibile dipende da un’economia completamente sostenibile e viceversa. Attualmente, nessuna delle due condizioni si è verificata. L’interazione tra politiche mirate all’economia reale e politiche mirate al sistema finanziario sarà di importanza critica per garantire il passaggio a una maggiore sostenibilità su tutti i fronti.
Come molti altri aspetti, il sistema finanziario è globale per natura; di conseguenza, anche altre regioni e paesi devono fare la propria parte per rendere ecologiche le proprie economie. Raggiungere la sostenibilità totale resta una sfida enorme, ma sforzarsi di ottenere livelli più elevati di sostenibilità in economia è d’obbligo, considerando i cambiamenti climatici e ambientali che ci troviamo ad affrontare.
Andreas Barkman
Esperto AEA in materia di finanza sostenibile
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