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Dagli ambienti politici alle piattaforme accademiche, il mondo discute delle crisi globali: una crisi sanitaria, una crisi economica e finanziaria, una crisi climatica e una crisi degli ambienti naturali. In definitiva, tutte rappresentano sintomi dello stesso problema: l’insostenibilità della nostra produzione e dei nostri consumi. Lo shock provocato dalla COVID-19 ha soltanto rivelato la fragilità sistemica della nostra economia e società globale, con tutte le loro disuguaglianze.
La nostra strategia comune ci indica la direzione di marcia. Introduce una nuova modalità di collaborare e di creare conoscenze, più duttile, più proattiva, attiva e reattiva e più applicabile, adeguata alle sfide che dovremo affrontare e alle conoscenze di cui avremo bisogno nel prossimo decennio.
La vita nei corpi d’acqua dolce e nei mari d’Europa è in difficoltà. Lo stato scadente degli ecosistemi ha un impatto diretto su molti animali e piante acquatici e influisce su altre specie e sugli esseri umani che dipendono dall’acqua pulita. Lo stato dei mari europei è pietoso, principalmente a causa della pesca eccessiva e dei cambiamenti climatici, mentre i corpi d’acqua dolce soffrono per l’eccesso di sostanze nutrienti e l’alterazione degli habitat. Infine, l’inquinamento da sostanze chimiche ha un impatto negativo sull’ambiente sia di acqua dolce sia marino.
L’Europa raccoglie un numero sempre maggiore di dati, consentendoci di pervenire a una migliore comprensione dell’ambiente. I dati sull’osservazione della terra, ottenuti mediante il programma dell’Unione europea Copernicus, presentano nuove sfide e opportunità di migliorare le nostre conoscenze sull’ambiente. Combinando i dati aggiornati di Copernicus con la nostra base di conoscenze pregresse, l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) mira a favorire l’adozione di provvedimenti volti ad affrontare sfide a livello locale, nazionale e globale da parte dei responsabili politici e dei cittadini di tutta Europa.
La vita marina, il clima globale, la nostra economia e il nostro benessere dipendono tutti dalla salute dei mari. Malgrado alcuni miglioramenti, dalle nostre valutazioni emerge che il modo in cui utilizziamo attualmente i mari europei rimane insostenibile e che i cambiamenti climatici e la competizione per le risorse naturali comportano ulteriori pressioni sull’ambiente marino. Le politiche e le misure europee potrebbero favorire altri miglioramenti se venissero attuate attraverso una “gestione ecosistemica” e sostenute da un quadro globale di governance degli oceani.
Le foreste in Europa ci forniscono servizi essenziali: aria ed acqua pulita, stoccaggio naturale del carbonio, legno, alimenti e altri prodotti, e ospitano molte specie e habitat. Abbiamo parlato delle sfide che le foreste europee si trovano ad affrontare con Annemarie Bastrup-Birk, esperta ambientale e forestale presso l'Agenzia europea dell'ambiente.
Le infrastrutture verdi offrono soluzioni interessanti alle questioni ambientali, sociali ed economiche e, come tali, devono essere pienamente integrate nei diversi settori strategici. Mentre l'AEA si accinge a pubblicare una relazione sul ruolo delle infrastrutture verdi nel mitigare le conseguenze dei fenomeni meteorologici e dei cambiamenti climatici connessi ai pericoli naturali, ne abbiamo parlato con l'autore principale, Gorm Dige, responsabile del progetto per il territorio, le politiche e l'analisi economica.
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