Intervista: cos’è l’atlante europeo dell’ambiente e della salute?

Cos’è l’atlante europeo dell’ambiente e della salute?

L’atlante europeo dell’ambiente e della salute è una risorsa digitale che mostra il modo in cui l’ambiente incide sulla salute e sul benessere dei cittadini europei, sia in modo positivo che negativo.

Nell’atlante, abbiamo raccolto i dati dei paesi membri e cooperanti dell’AEA. Alcuni dei dati provengono da noi, altri provengono da altre fonti affidabili. Abbiamo trasformato le informazioni raccolte in mappe e visualizzazioni interattive che gli utenti possono utilizzare per approfondire la loro conoscenza in relazione alla connessione tra l’ambiente, la salute e il benessere. Pur essendo un prodotto dell’AEA, l’atlante è anche un prodotto del piano d’azione inquinamento zero della Commissione Europea.

Com’è progettato e come funziona?

L’atlante contiene dati spaziali. Abbiamo lavorato duramente per ottimizzare le mappe e i visualizzatori per tutti i tipi di dispositivi, dai PC ai tablet, agli smartphone, ecc.

L’atlante è suddiviso in quattro sezioni principali, comprese le mappe organizzate per aree tematiche, il widget «check your place» (controlla la tua zona) e una sezione «learn more» (per saperne di più). Le mappe contengono le seguenti aree tematiche: aria, rumore, acqua, spazi verdi, clima e disuguaglianze. All’interno di ogni area gli utenti possono accedere a visualizzatori che illustrano i principali rischi ambientali e i benefici per la salute.

Il widget «check your place» consente agli utenti di generare istantaneamente una «scheda di valutazione dell’ambiente e della salute» contenente informazioni chiave sui rischi ambientali nei luoghi in cui vivono, lavorano o trascorrono del tempo. La sezione «learn more» fornisce ulteriori informazioni su ogni area, fonti di dati, pubblicazioni chiave e video esplicativi di esperti dell’AEA.

Qual è il rapporto tra l’atlante e il lavoro dell’AEA?

L’atlante si basa principalmente su dati gestiti dall’AEA, nonché su analisi e studi dell’AEA stessa. Ad esempio, esso si basa ampiamente sui dati delle relazioni dell’AEA sulla qualità dell’aria in Europa e sul rumore, nonché sulle informazioni dell’Osservatorio europeo del clima e della salute. Inoltre, l’atlante è inteso come una porta d’accesso a tutti gli studi e dati dell’AEA sui rischi e sui beni ambientali che potrebbero incidere sulla salute, sia in modo negativo che positivo.

Chi sono i destinatari?

L’atlante è rivolto al grande pubblico. Ad esempio, in termini di progettazione, non abbiamo incluso funzionalità rivolte tipicamente a un pubblico tecnico (ad esempio, il download diretto). Informazioni di alta qualità e convalidate come quelle inserite nell’atlante possono costituire un potente strumento di cambiamento. Ci auguriamo che gli utenti dell’atlante trovino queste informazioni utili per attuare un cambiamento, da un piano individuale alle loro comunità e, in ultima analisi, con l’obiettivo di modificare le politiche a tutti i livelli.

Avete ricevuto feedback?

Abbiamo ricevuto molti feedback tramite la nostra casella di posta elettronica dedicata (ehatlas@eea.europa.eu) su diversi aspetti, tra cui difetti, offerte di collaborazione, opinioni su mappe o livelli specifici, ecc.

Siamo particolarmente soddisfatti dei feedback ricevuti da diverse autorità locali. Non ci aspettavamo che tali autorità avrebbero rappresentato uno dei nostri principali gruppi di destinatari, ma oltre ai feedback (in gran parte positivi), abbiamo ricevuto numerose domande.

Prevedete di fornire altri servizi analoghi per il futuro?

Aggiorneremo l’atlante man mano che riceveremo nuovi dati. Prevediamo inoltre di aggiungere un nuovo prodotto nell’atlante, l’indice europeo degli impatti ambientali e sanitari (EHII). Si tratta di un indicatore basato sugli impatti sulla salute dei più importanti rischi ambientali. Tale indicatore fornirà una cifra unica per ogni paese che illustra l’impatto ambientale delle malattie della loro popolazione. Inoltre includeremo nuovi importanti prodotti non appena saranno disponibili nuovi flussi di dati, nello specifico provenienti dai nostri colleghi del programma Copernicus.