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Press Release
Molte politiche hanno contribuito attivamente a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Oltre alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, anche gli sforzi volti a ridurre l’inquinamento delle acque provocato dall’attività agricola hanno favorito la riduzione delle emissioni. Questo dimostra che, considerando sistematicamente gli effetti climatici derivanti da diverse politiche, possiamo continuare a favorire tale riduzione.
Professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA
L’AEA ha pubblicato oggi la sua analisi più recente sull’andamento tendenziale delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE. L’analisi è suddivisa in tre relazioni che, insieme, offrono uno studio dei livelli di emissione registrati dal 1990 nella prospettiva di una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE per il 2020 e oltre. Le relazioni illustrano inoltre i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi del protocollo di Kyoto, le stime preliminari dei livelli di emissioni del 2010 e un’analisi dei fattori all’origine delle emissioni dal 1990. Nel complesso, le emissioni all’interno dell’UE sono diminuite del 15,5 %.
Le emissioni dell’UE-15 sono state inferiori rispetto ai livelli dell’anno di riferimento, attestandosi a una percentuale del 10,7 %, che è nettamente più bassa dell’obiettivo collettivo di riduzione fissato all’8% per il periodo compreso tra il 2008 e il 2012. Tuttavia, dei 15 Stati membri dell’UE accomunati da un impegno comune assunto nel quadro del protocollo di Kyoto (UE-15), alla fine del 2010 l’Austria, l’Italia e il Lussemburgo non erano ancora riuscite a realizzare gli obiettivi previsti dal protocollo.
Proiettandosi nel 2020, è necessario che gli Stati membri dell’UE attuino le misure previste per assolvere all’impegno unilaterale dell’Unione volto a ridurre le emissioni del 20 %. Questo impegno prelude a riduzioni consistenti delle emissioni che, a lungo termine, risultano indispensabili per lo sviluppo di un’economia a basse emissioni di carbonio.
“Molte politiche hanno contribuito attivamente a ridurre le emissioni di gas a effetto serra”, ha affermato la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. “Oltre alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, anche gli sforzi volti a ridurre l’inquinamento delle acque provocato dall’attività agricola hanno favorito la riduzione delle emissioni. Questo dimostra che, considerando sistematicamente gli effetti climatici derivanti da diverse politiche, possiamo continuare a favorire tale riduzione.”
Le tre relazioni pubblicate oggi dall’AEA presentano una panoramica generale degli sviluppi passati e futuri delle emissioni di gas a effetto serra in Europa:
Nell’ambito del protocollo di Kyoto, i paesi dell’UE-15 si sono assunti l’impegno comune di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’’8% in media tra il 2008 e il 2012, rispetto alle emissioni dell’ “anno di riferimento”(solitamente il 1990). Tranne Cipro e Malta, tutti i paesi appartenenti all’UE-12 si prefiggono obiettivi nazionali volti a ridurre le emissioni nell’ambito del protocollo di Kyoto, mentre l’insieme dei 27 Stati membri dell’UE (UE-27) non ha alcun obiettivo comune ai sensi di detto protocollo. Pertanto, per l’UE-27 non esiste un anno di riferimento in base al quale confrontare le variazioni nei livelli delle emissioni. Queste variazioni risultano tuttavia pertinenti per l’UE-27 nella misura in cui c’è l’impegno a ridurre entro il 2020 le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20% (o persino del 30% se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990. Questo obiettivo rappresenta anche uno degli obiettivi quantitativi della strategia Europa 2020.
L’AEA ha sede a Copenaghen. L’agenzia ha lo scopo di contribuire a un miglioramento significativo e misurabile dell’ambiente in Europa, fornendo informazioni tempestive, mirate, pertinenti e affidabili ai responsabili delle politiche e al pubblico.
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