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Ridurre l’inquinamento idrico giova al benessere dei cittadini europei, ma anche alla vita degli animali e delle piante. Ma non possiamo riposare sugli allori. Mantenere pulite le nostre acque di balneazione richiede un’attenzione costante da parte dei responsabili politici. Questo è il motivo per cui effettuare regolarmente il monitoraggio e la valutazione delle zone di balneazione resta un compito essenziale.
Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell'AEA
Quasi tutti i 21 801 siti di balneazione monitorati in tutta Europa lo scorso anno, di cui 21 509 nei 28 Stati membri dell’UE (95,9%), hanno soddisfatto i requisiti minimi di qualità ai sensi delle norme dell’UE, stando alla relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) e della Commissione europea. Anche la qualità dei 292 siti di balneazione dell’Albania e della Svizzera è stata oggetto di monitoraggio e comunicazione.
I risultati specifici del monitoraggio hanno mostrato un lieve calo dei siti dell’UE che rispettano i requisiti più elevati per una qualità “eccellente” e i requisiti minimi di qualità stabiliti dalla direttiva dell’UE sulle acque di balneazione. I siti con livelli di qualità “eccellente” sono diminuiti leggermente in tutta Europa dall’85,5% nel 2016 all’85% nell’ultimo anno. Analogamente quelli che presentano almeno i requisiti “sufficienti” sono scesi dal 96,3% al 96%. Questo lieve calo è dovuto per lo più agli effetti delle piogge estive sui risultati dei test oltre che a dei cambiamenti nella metodologia dei test in Romania e in Svezia.
Il numero di siti valutati nel complesso “scadenti” è rimasto per lo più invariato dal 2016 in tutta l’UE, in Albania e in Svizzera, scendendo dall’1,5% nel 2016 all’1,4% nel 2017.
Karmenu Vella, Commissario per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “La qualità delle nostre acque di balneazione è motivo di orgoglio per gli europei. È il frutto di una buona cooperazione e di una vigilanza costante. Tutti facciamo la nostra parte: l’industria, le autorità e i servizi locali insieme ai cittadini. Siamo lieti di annunciare che lo spirito europeo di cooperazione sulle acque di balneazione è vivo e continua a produrre risultati per i nostri cittadini. Se a ciò si aggiunge la nostra recente proposta di misure per eliminare la plastica dai nostri mari, possiamo dire che è stato davvero un buon anno per le spiagge, i laghi e i mari europei”.
Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell'AEA, ha dichiarato: “Ridurre l’inquinamento idrico giova al benessere dei cittadini europei, ma anche alla vita degli animali e delle piante. Ma non possiamo riposare sugli allori. Mantenere pulite le nostre acque di balneazione richiede un’attenzione costante da parte dei responsabili politici. Questo è il motivo per cui effettuare regolarmente il monitoraggio e la valutazione delle zone di balneazione resta un compito essenziale”.
La qualità delle acque di balneazione in Europa è notevolmente migliorata nel corso degli ultimi 40 anni, quando è stata introdotta la direttiva sulle acque di balneazione. La gestione e il monitoraggio efficaci introdotti dalla direttiva hanno portato a una drastica riduzione delle acque reflue urbane ed industriali non depurate o parzialmente depurate che finiscono nelle acque. Di conseguenza, sono sempre di più i siti di balneazione che non solo sono conformi alle norme minime di qualità, ma raggiungono anche i livelli di qualità più elevati. Oltre alla relazione di quest’anno, l’AEA ha pubblicato anche una mappa interattiva aggiornata con le valutazioni di tutti i siti di balneazione. Sono inoltre disponibili in questo campo relazioni per paese aggiornate e ulteriori informazioni sulla direttiva.
La contaminazione fecale dell’acqua continua a presentare un rischio per la salute umana, in particolare nei siti di balneazione. Nuotare in spiagge o laghi balneabili contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Tale inquinamento aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari. Tutti gli Stati membri dell'EU, oltre all’Albania e alla Svizzera, monitorano i propri siti di balneazione conformemente alle disposizioni della direttiva dell’UE sulle acque di balneazione. La valutazione della qualità delle acque di balneazione ai sensi della direttiva sulle acque di balneazione si avvale dei valori di due parametri microbiologici: enterococchi intestinali ed Escherichia coli. La normativa specifica se la qualità delle acque di balneazione possa essere classificata come "eccellente", "buona", "sufficiente" o "scarsa" a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità, gli Stati membri dovrebbero adottare alcune misure, come il divieto di balneazione o un avviso contrario, informando il pubblico e adottando interventi correttivi.
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